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Per le Professioni non organizzate, senza Organizzazioni, Collegi o Albi istituzionali, alla fine  è arrivata la Legge 4 del 2013 sulle Professioni non organizzate.

Se ne è parlato per molti anni e alla fine di un lungo iter parlamentare il testo è stato approvato in via definitiva.

Si tratta di una Legge che garantisce Professionalità, Formazione, Certificazione di qualità e adeguate Tutele sia al Professionista, sia a coloro a cui presta la propria attività.

Prima di questa Legge chi svolgeva una Professione al di fuori degli Organizzazioni, Collegi o Albi istituzionali, era considerato un Professionista di serie “B”. Infatti, non aveva alcuna tutela, né poteva garantire una preparazione ed una formazione adeguata allo svolgimento della propria attività, benchè spesso molto esperto e preparato.

Inoltre, tante attività professionali erano riservate solo agli iscritti a Organizzazioni, Collegi e Albi istituzionali, negando di fatto l’esercizio di queste attività a soggetti, anche molto esperti nel loro settore, che senza l’iscrizione a Organizzazioni, Collegi e Albi istituzionali, non potevano dimostrare la propria competenza.

Con questa Legge si sono poste le basi e le condizioni per potersi accreditare a livello qualitativo sul mercato, secondo regole prestabilite da un ente associativo, verificate dal Ministero dello Sviluppo Economico, certificate dagli Enti deputati e condivise con altri Professionisti dello stesso settore.

A livello di “forma” l’esistenza di una Legge dà un tacito riconoscimento a tutte queste Professioni che a tutt’oggi non erano organizzate.

A livello di “sostanza” gli enti associativi, tra cui FEDERPRO, diventano un punto di riferimento per l’organizzazione, il controllo, la formazione e l’aggiornamento professionale.

Ma quanti sono i professionisti interessati a questa Legge?

Non si sa con certezza.

Esistono stime, ma sono solo orientative: c’è chi parla di un milione e mezzo di lavoratori autonomi, chi di quasi il doppio.

Non esiste una banca dati, una statistica, o un monitoraggio.

Sul fronte delle Partite Iva sono stimate intorno alle 400mila, ma anche in questo caso non si hanno certezze.

Probabilmente molte di queste attività professionali sono state svolte anche in nero, in mancanza di una Legge di riferimento che le regolamentasse.

La Legge 4/2013 forse solleverà la nebbia che avvolge queste attività, permettendo di avere un disegno chiaro di quali sono queste professioni, quante sono e cosa fanno.

Per alcune professioni, che svolgono compiti “simili” a quelli di competenza delle professioni istituzionali è una vittoria particolarmente sentita.

Si pensi ai Tributaristi, ai Contabili, agli Osteopati, agli Operatori Stragiudiziali, ai Consulenti Giuridici, ai Consulenti Aziendali, ecc., che svolgono attività simili a quelle dei Dottori Commercialisti, degli Psicologi, del Medici, degli Avvocati, ecc.

Le Professioni non organizzate avevano sempre chiesto di potersi confrontare nel mercato, senza barriere. Un confronto rischioso per gli Utenti, secondo gli Organizzazioni, i Collegi e gli Albi istituzionali, le cui motivazioni rappresentavano un forte impedimento all’ingresso di nuovi soggetti esperti e professionalmente preparati, che di fatto potevano rappresentare dei concorrenti per i propri iscritti.

Pertanto, anche per il timore di un’indebita sovrapposizione, per molti anni non si era riusciti ad avere una disciplina regolamentata da una Legge, che oggi esiste, anche se se ne parla ancora molto poco e in pochi la conoscono.

In questo contesto nasce FEDERPRO – Federazione Italiana Organizzazioni Professionali, che per prima cosa ha preso in esame che cos’è una professione, per poi occuparsi di trovare adeguate soluzioni e risposte ai compiti che affida la L. 4/13 a questi nuovi “Organizzazioni Professionali”, per definire norme chiare, condivise e certificate, che tutelino sia i Professionisti, sia gli Utenti.

Il ricorso alla Certificazione è stato importato in Italia dall’Unione Europea. Si tratta, infatti, di un approccio tipicamente anglosassone che negli anni sta prendendo sempre più piede anche in Italia.

È doveroso fare riferimento alle norme UNI (norme certificative di livello nazionale), CEN (norme certificative di livello europeo) e ISO (norme certificative di livello mondiale).

Un richiamo doveroso è anche riservato ad Accredia (Ente Nazionale di Accreditamento Autorizzato dallo Stato), che ha il compito di accreditare gli organismi di certificazione.

La L.4/13 pone molta attenzione sulla comunicazione svolta attraverso i siti Internet.

La Legge prevede che il Ministero dello Sviluppo Economico renda pubblico sul proprio sito Internet l’avvenuta uscita di una norma UNI per una determinata attività professionale.

Comunicazione che interessa sia gli Utenti, sia gli stessi Professionisti, non obbligati ad attenersi alla norma, ma chi decide di farlo, deve essere accreditato da un Ente terzo indipendente e certificatore, che ne attesti l’effettivo rispetto.